Comites, monta la mobilitazione del Ctim: ora tutti al voto!

cuci_bandieradi Carlo Ciofi

Impegno, dedizione e partecipazione nonostante l’esito finale della partecipazione a queste elezioni per i Comites sarà da prefisso telefonico. Il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo “scalda i motori” con liste e movimentismo, che testimoniano vitalità e spirito di adesione a quei valori che portarono alla nascita della storica legge per il voto all’estero fortemente voluta dal Ministro Mirko Tremaglia. Saremo infatti presenti con le liste del Ctim da una parte all’altra del mondo, da Norimberga a Los Angeles, da Huston a Lima, da Panama a San Paolo di Brasile, o con nostri candidati in liste civiche o di coalizione da Toronto a Stoccarda, da Buenos Aires a Melbourne e altre ancora.
Ma al di là del numero di liste e dei relativi componenti, ciò che conta è che il Ctim ha dimostrato di esserci comunque, manifestando grande senso di responsabilità e un attivismo che, in questo anno di grandi cambiamenti anche organizzativi, sta portando progressivamente i suoi frutti.

Certo, come dicevamo in apertura, è fin troppo facile prevedere il fallimentare esito, per ciò che riguarda la partecipazione degli italiani all’estero, di queste elezioni. E’ un fatto che avevamo denunciato da subito e che non a caso sul primo numero di questo giornale avevamo sottolineato; è una dato che sta purtroppo emergendo dai riscontri provenienti dalle diverse circoscrizioni consolari in ogni parte del mondo.
Non sarà certo necessario attendere il responso dei dati di registrazione né quelli dell’affluenza per certificare come al massimo si avrà un 2% di elettori al voto, così come il Segretario Generale del Ctim, Roberto Menia, ha più volte e pubblicamente osservato.

Per cui il voler proseguire, sic et simpliciter con questa direzione, nonostante tutti i sintomi diano per certo un fallimento, è un qualcosa che non solo non comprendiamo, ma che non condividiamo. E temiamo anzi, serva domani a chi vuol rimettere in discussione il principio stesso del voto agli italiani all’estero.
Di un tanto – val la pena di sottolinearlo – si è accorto persino il senatore del Pd Claudio Micheloni, eletto in Europa e presidente del Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero del Senato, secondo cui “è difficile riconoscersi nella soddisfazione manifestata dal responsabile Pd Eugenio Marino, il quale esprime un giudizio positivo sul numero di liste presentate mentre evita significativamente qualsiasi riferimento al numero degli elettori coinvolti” (un caso per tutti: in Vallonia a fine ottobre 815 iscritti su 150.000 elettori ndr). E’ una lite in famiglia tra due esponenti del PD che non fa che confermare come siano valide le obiezioni ed alla fine non fa che rafforzare le nostre tesi.

Noi riaffermiamo che la partecipazione dei nostri connazionali che risiedono lontano dall’Italia non è un contentino che, a ragione o a torto, va dato loro ma un diritto. E’ una conquista. Significa togliere sale dalla ferita della lontananza e del mancato coinvolgimento, come purtroppo è accaduto fino a quando una grande intuizione del ministro MirkoTremaglia vi ha posto saggio e appassionato rimedio.
Ma il Ctim, come la sua storia dimostra, non si tira indietro di fronte a vette da scalare o fiumi da oltrepassare, per questo ha garantito il massimo impegno dei suoi dirigenti in tutti i continenti e una grande mobilitazione per firme e liste. La recente visita dell’on. Menia negli Stati Uniti e in Sudamerica ha avuto il merito di riaccendere quel sottile (ma oggi più intenso) fil rouge di italiani che si riconoscono in un certo modo di fare squadra: lontani da beghe di bassa cucina, da polemiche sterili e personalismi ininfluenti.

E ben concentrati sull’obiettivo finale: non far mancare mai, neanche per un nanosecondo, l’appoggio e l’unità ai nostri connazionali impegnati professionalmente e socialmente in un altro Stato.
Per questo rivolgiamo ancora una volta un caldo appello a tutti coloro che ci seguono e ci guardano con simpatia, per le nostre battaglie di diritti, di libertà, di italianità, ad iscriversi ai registri elettorali ed a sostenere e votare le nostre liste e i nostri candidati. Ad majora.

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6 commenti

  1. […] PREVENZIONE Il sottosegretario ha osservato che il numero limitato delle opzioni “rischiava di ingenerare una limitazione del diritto di voto, nonché dubbi sulla rappresentatività dei nuovi Comites, ma anche sulla percorribilità del sistema dell’opzione”. E’ la ragione alla base dello spostamento, stimolato anche dalle prese di posizione avanzate dai vari Comitati, dagli eletti all’estero e dalleCommissioni es… […]

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