Le critiche contro il provvedimento del governo di fermare il ‘gioco del lotto’ rappresentato dal Superbonus hanno approfittato, strumentalmente, delle difficoltà di imprese e famiglie che si sono trovate a dover gestire uno status quo creato dal Governo Conte guidato da un impulso assistenzialistico e approssimativo. La strategia del M5s è stata quella di spalancare i cordoni della borsa, per far ricadere tutte le conseguenze su chi sarebbe venuto dopo.
Oggi che, memore del caso Grecia, il Governo è intervenuto sia per mettere la pietra tombale su quella misura che per provare a risolvere le situazioni di chi si trova impelagato con crediti e cantieri, emerge la differenza ideale e valoriale tra chi gioca con il proprio Paese e chi prova a tenere la barra dritta.
Una direzione che si ritrova nelle parole pronunciate da Giorgia Meloni in occasione del 75esimo anniversario di Confapi: “Uno Stato amico è uno Stato che scrive regole chiare”.
Un’ovvietà per qualcuno che però, fino ad oggi, ha rappresentato l’eccezione e non la regola. In questo senso vanno lette le politiche del governo per farsi alleato delle imprese e non nemico, come dimostrato dalla recente riforma fiscale, “pensata per stimolare la crescita dell’economia italiana”.
Punto di partenza è l’economia reale, che è l’osservatorio privilegiato dell’esecutivo visto che “è sinonimo di posti di lavoro, investimenti, sviluppo e significa creare ricchezza e benessere sul territorio”.
Secondo il premier sono le aziende e non lo Stato a creare ricchezza e occupazione, mentre è compito dello Stato mettere le aziende e i lavoratori nelle condizioni migliori per poter creare ricchezza e occupazione, garantendo le precondizioni necessarie per fare impresa.
Questa la ragione di fondo per cui lo Stato, gioco-forza, deve allearsi con le imprese e non avversarle, risolvendone i problemi e non contribuendo, ad esempio, a drogare il mercato come ha fatto il Superbonus.
Quella misura ha illuso tutti, chi acquistava e chi prestava la propria opera. E ricorda il paese dei balocchi di Pinocchio.