Pubblichiamo la missiva rivolta ai connazionali da parte del nuovo Console d’Italia cantoni di Basilea città, di Basilea campagna, dell’Argovia, del Giura e di Soletta, Michele Camerota.
Care e cari connazionali,
è con grande entusiasmo che ho accolto la decisione della Farnesina di conferirmi l’incarico di Console d’Italia nei cantoni di Basilea città, di Basilea campagna, dell’Argovia, del Giura e di Soletta. Sono consapevole della responsabilità che mi attende e, vi assicuro, onorerò quest’impegno con dedizione, passione e disponibilità. È un privilegio rappresentare una Comunità così importante come quella degli italiani in Svizzera, che sono oggi oltre 600.000 in tutta la Confederazione e ben 100.000 nella circoscrizione del Consolato di Basilea. Se la Svizzera, Paese amico legato da eccellenti relazioni all’Italia, è oggi un modello di società per efficienza e funzionalità, lo si deve anche al sacrificio e all’ingegno dei tanti connazionali che hanno contribuito alla sua costruzione.
Il primo obiettivo che mi pongo riguarda l’erogazione dei servizi ai connazionali, i quali devono trovare nel Consolato uno sportello amico che ne comprenda le esigenze, e talvolta le urgenze. Lavoreremo per aggiornare e migliorare ulteriormente i servizi e per questo vi chiedo comprensione e collaborazione. Chi lavora per la Pubblica Amministrazione sente la missione e il dovere di rendere un servizio al cittadino-contribuente e le gratificazioni vengono dallo svolgere con puntualità e correttezza le proprie funzioni.
Il secondo obiettivo, di non minore importanza, riguarda la promozione del ‘marchio Italia’: fornire l’immagine di un Paese che innova e si rinnova, una società civile al passo con i tempi in grado di offrire talenti e saperi al patrimonio comune. Proprio la Svizzera, e Basilea in particolare, città dinamica e vivace dalla grande tradizione culturale e artistica, sono meta di una nuova emigrazione di professionisti qualificati che fanno onore all’Italia e con i quali vorrei stabilire una forte sinergia che valorizzi il ‘sistema Paese’.
L’Italia è amata e ricercata nel mondo: non dobbiamo adagiarci su questo, ma lavorare per aumentare la domanda e l’offerta del made in Italy in un mondo dove la competizione è un ineludibile stato di fatto. Accettare le sfide del presente e rilanciare con una visione del futuro, con lo spirito di amicizia, solidarietà e buone relazioni che ci contraddistinguono.
Dobbiamo osare di più: nei settori economico e commerciale, culturale, eno-gastronomico e turistico, scientifico e tecnologico. E possiamo farlo, anche contando sulle ottime relazioni con le autorità elvetiche che condividono l’interesse a sviluppare nuove forme di collaborazione. Il Consolato, in stretto contatto con l’Ambasciata e con il nuovo Ambasciatore Marco Del Panta, è a vostra disposizione e contiamo su un dialogo diretto e continuo con tutti voi.
Cenni biografici
Nato nel maggio 1977, originario di Scauri, nel golfo di Gaeta, in provincia di Latina. Sposato con Emanuela, con due figli: Claudio e Matteo.
Laureato in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Siena nel 2001 – Erasmus nel 1998 presso l’Università di Amsterdam; Master in Diritti umani e gestione dei conflitti alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nel 2004-05;
Esperienza professionale pre-Ministero
Servizio Volontario Europeo in Israele, ad Haifa, per 6 mesi nel 2003. Nel 2005-06, dopo un tirocinio di 6 mesi presso il Parlamento europeo, ha lavorato per 15 mesi nella missione di peace-keeping delle Nazioni Unite in Burundi durante il processo di transizione democratica di uscita dalla guerra civile.
Dal 2006 al 2013, ha partecipato a 25 missioni di osservazione elettorale in quattro continenti per conto dell’Unione Europea, dell’OSCE e della Fondazione Carter.
Con l’UE le missioni in Kenya, Senegal, Costa d’Avorio, Nigeria, Angola, Mozambico, Zambia, Mauritania, Ecuador.
Con l’OSCE brevi ma intense esperienze in Ucraina, Georgia, Azerbaigian e Macedonia.
Con la fondazione del Presidente Carter ha lavorato in Nepal, in Libano e in Tunisia come coordinatore degli osservatori elettorali per le elezioni del 2011 dopo la ‘rivoluzione dei
gelsomini’.
In servizio alla Farnesina dal 1 dicembre 2014, prima di essere designato come Console d’Italia in Basilea, ha lavorato presso la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie a stretto contatto con il neo-Ambasciatore d’Italia in Svizzera, Marco Del Panta, sotto la direzione dell’Ambasciatore Cristina Ravaglia.