Mentre la Puglia attrae turismo da tutto il mondo, un villaggio nel foggiano va in controtendenza. A Marina di Lesina sembra che la presenza dei vacanzieri non sia poi molto gradita all’amministrazione comunale. Lo dimostra il fatto che i servizi semplicemente sono assenti nonostante i proprietari di villette e case al mare paghino regolarmente le tasse al Comune. Possibile che una risorsa così preziosa del made in Italy, ovvero il mare cristallino, possa essere vanificata da una gestione così approssimativa?
Il viale centrale con la nuova pista ciclabile è occupato da rom e ambulanti, (come da foto) senza che i vigili urbani intervengano. Gli stessi extracomunitari trascorrono la notte nella splendida pineta che separa il villaggio dalle spiagge. Addirittura un gruppo di immigrati dorme nella piazzetta dietro il giornalaio centrale. I rifiuti non sono ritirati quotidianamente, con i disagi igienico sanitari noti a tutti, con le foto pubblicate sui social dagli stessi turisti-villeggianti. Insomma, non hanno poi tutti i torti i soci dell’Associazione Pro Lesina Marina che hanno promosso una marcia di protesta sin sotto il Municipio, guidato dal sindaco Pasquale Tucci.
Secondo molti esercenti locali, pare che l’amministrazione comunale abbia scelto di concentrarsi solo su Lesina paese, con iniziative, eventi e lavori pubblici, “dimenticandosi” della Marina che invece attira turisti per via delle spiagge incontaminate e della frescura che la pineta assicura. Un mix ideale, impreziosito da percorsi naturalistici, dal bosco-lago popolato da specie protette e dall’immancabile buona tavola del sud Italia.
Il risultato? Un’altra occasione mancata da chi forse con lo sguardo verso le prossime elezioni lascia cadere esigenze e opportunità che rispondono alla voce “made in Italy”. Forse una riforma vera da fare, sarebbe quella di formare davvero i sindaci italiani. Per evitare scivoloni e disservizi che incidono sul pil del nostro paese.
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