Una Croazia Inedita in mostra a Roma

Una Croazia Inedita in mostra a Roma, con una sfilata di foto in occasione del World Clean Up Day, a Villa Farinacci. Organizzata dall’Ambasciata della Repubblica di Croazia in Italia e con il patrocinio di Roma Capitale, Municipio IV è stata inaugurata ieri in presenza degli autori, da S.E. Jasen Mesić, ambasciatore della Croazia in Italia e dal Presidente del Municipio IV Roberta Della Cara. La mostra è realizzata grazie al sostegno finanziario del Ministero degli Affari Esteri ed Europei della Repubblica di Croazia.

Romeo Ibrišević (1961) è ritenuto uno dei migliori fotoreporter e fotografi croati, il quale vanta trent’anni di talentuoso lavoro. Agli inizi degli anni ottanta, è stato il più rinomato fotoreporter del quotidiano Vjesnik. Nei novanta, i più importanti giornali internazionali (News Week, Herald Tribune…) pubblicavano le sue fotografie della Guerra.

Da più di quindici anni, il suo lavoro è caratterizzato dalle fotografie sui temi dell’ecologia e tutela del patrimonio naturale, storico e culturale croato.

Nel 2015, Romeo Ibrišević ha ricevuto il premio Degenia di Velebit (Velebitska degenija) per la sua opera „Attenti a non trovarvi sommersi dall’immondizia“, pubblicata sulla rivista Meridijani a gennaio dello stesso anno. Con il suo progetto d’autore „Ripuliamo la Croazia dalle carcasse di automobili“ che ha coinvolto anche numerose aziende (Renault Nissan Hrvatska, CIOS, Jadrolinija e altre) ha raggiunto un ampio riconoscimento. A tal fine ha fondato l’associazione I passi verdi (Zelene stope) che raduna ecologisti volontari, i quali nell’attuazione del progetto hanno rimosso più di 16.000 carcasse di automobili dai parchi naturali, dai boschi e fiumi e persino dai fondali marini. Tre anni fa al progetto hanno aderito anche alcuni importanti pittori e illustratori croati intervenendo nelle fotografie di Romeo Ibrišević per ricordare quanto sia importante preservare le bellezze naturali del nostro paese.

Miljenko Marukić (1957) è nato a Zagabria. Ha lavorato per l’azienda Brodospas di Spalato come subacqueo professionale. E’ coautore di due libri sulla biologia del mare: Dalle profondità marine (Iz morskih dubina) e Vita nel Mare Adriatico (Život u Jadranu). Da più di trent’anni esercita l’arte della fotografia subacquea e ritrae animali selvatici nei loro habitat naturali, vincendo diversi premi ai concorsi fotografici. Ha esibito le sue opere ad alcune mostre personali di carattere umanitario. Per anni ha collaborato con il Ministero della Cultura, ha partecipato nei lavori per la tutela del patrimonio culturale subacqueo, ha preso parte al recupero della statua in bronzo Apoxyomenos e a due spedizioni per la tutela di Szent Istvan, nave militare austroungarica della Prima Guerra Mondiale.

Lumbarda e’ un piccolo paese sul promontorio orientale dell’isola di Korčula, dominato dai vigneti, che ha di fronte un arcipelago di una ventina di isolotti. I primi a insediare Lumbarda furono gli Illiri, durante le età del bronzo e del ferro. A testimoniare della loro dominanza sono numerosi tumuli in pietra che si trovano a ovest di Lumbarda. Con l’approdo dei Greci nell’Adriatico, l’isola di Korčula diventa nota come Korkyra Melaina (nera). A quell’epoca risale anche il più importante e celebre epigrafe in pietra nota come Psephisma di Lombarda (Lumbarajska psefizma), oggi custodita al Museo Archeologico di Zagabria. Con l’arrivo dell’imperatore romano Ottaviano finisce la dominanza degli antichi Greci, e si insediano le prime famiglie romane. Nella Pianura di Lumbarda troviamo una villa romana del primo secolo caratterizzata dal singolare tecnica di costruzione con blocchi piramidali di piccole dimensioni che formano un intreccio inclinato.

Si tratta della tecnica chiamata opus reticulatum, tipica per l’area ristretta dell’Italia romana. Il mare intorno a Lumbarda nell’antichita’ ha visto piu’ di un naufragio, ulteriore prova che Lumbarda si trovava al crocevia delle importanti tratte marine. Lo sviluppo del paese e’ sempre avvenuto intorno alla pianura centrale circondata dal mare nella quale si coltivavano le vigne di Grk (uva bianca) e Plavac Mali (uva rossa). Il Grk e’ una specie di uva tipicamente di Lumbarda, il cui nome deriva dal sapore leggermente amaro. Oltre alla produzione vinicola, gli abitanti di Lumbarda oggi coltivano la tradizione di lavorare la pietra, si occupano del turismo e della pesca. Le bellissime spiaggie di sabbia e la natura nella sua forma intatta conquistano i cuori di tutti i visitatori dell’isola.

twitter@PrimadiTuttoIta

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