I giornalisti italiani discriminati dal governo nelle misure anti Covid, per questa ragione manifesteranno il prossimo 4 giugno per far sentire a Palazzo Chigi il malessere della professione.
Il Comitato unitario delle professioni (Cup), a cui aderisce anche il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e la Rete delle professioni tecniche (Rtp) hanno convocato gli Stati generali delle professioni italiane, il 4 giugno 2020.
E osservano: “Una manifestazione, che sarà trasmessa online su tutti i social network, necessaria per far sentire al Governo il malessere di una componente produttiva essenziale del Paese e, quindi, far correggere il decreto durante il passaggio parlamentare della conversione in legge. Quelle degli studi professionali, infatti sono state ritenute attività essenziali e in quanto tali escluse dall’elenco delle chiusure imposte per legge durante il periodo di lockdown per prevenire e arginare i contagi da Covid-19″. Secondo i presidenti del Cup e della Rtp Marina Calderone ed Armando Zambrano si tratta di un’inaccettabile discriminazione per 2,3 milioni di professionisti, “contro la quale ci batteremo in ogni modo”.
Il nodo riguarda i prossimi bonus per cui sarà necessario un decreto interministeriale per decidere le modalità operative entro il prossimo 19 luglio 2020. L‘Inpgi, l’Istituto di Previdenza dei Giornalisti fa sapere che in attesa del decreto interministeriale non potrà precedere nè a ricevere le domande da parte degli iscritti né, ovviamente, a disporre l’erogazione delle somme.