Riforme e proposte in sette punti: l’intervento del “canadese” Braga

di Francesco Braga

Il mio contributo è organizzato in due parti. La prima, più breve, è personale. La seconda, un poco “tecnica”, costituisce il mio contributo – da italiano all’estero – alla discussione di Milano, per preparare la vittoria del 2023.

E’ per me un poco strano parlare alla Assemblea Programmatica di Fratelli d’Italia a Milano, come presidente del circolo Canada1 di FdI, perché per me Milano è casa. Sono un Italiano all’estero, un Dottore Agronomo iscritto all’Ordine di Milano da quasi quarant’anni. Lo è anche mia moglie. Sono partito 39 anni fa da Malpensa su un DC10 arancione e argento di Canadian Airlines. Ricordo le parole di mio Padre: “Non pensare a noi, guarda avanti, pensa ai tuoi figli che prima o poi verranno”. 

Papà era primario all’Ospedale di Legnano. Lui si era specializzato alla Sorbona, subito dopo la guerra, io andavo in Canada. Mi sembrava normale, tanto sarei tornato a casa in un paio di anni. Forse Papà vedeva piu’ lontano. Nel mio piccolo avevo vinto una prestigiosa borsa di studio del Governo Canadese. Dopo un anno vinsi una Fulbright americana per un PhD, con diverse offerte da prestigiose università americane. I Canadesi rilanciarono così decisi di rimanere in Canada per completare il mio PhD in Agribusiness alla Università di Guelph. 

Da cosa nasce cosa. Dopo il PhD iniziai la carriera universitaria a Guelph, pur mantenendo un incarico in Cattolica, la mia Alma Mater. Ho fatto l’Executive Editor della rivista internazionale leader in Agribusiness e sono stato l’amministratore delegato di una importante associazione internazionale. Busy busy busy, grazie al Cielo. 

Ho negoziato un accourdo di scambio tra Guelph e la Cattolica, quando la cosa era sicuramente innovativa, molto prima di Erasmus. Con orgoglio posso dire che negli anni ho portato in Canada tantissimi studenti italiani che si sono specializzati a Guelph e si sono poi affermati nell’agroalimentare italiano. In Canada sono nati i miei due figli e recentemente due nipotini. Contrariamente alle parole di “Italiani di America”, una canzone che mi fa commuovere, hanno tutti nomi italiani, quelli dei nonni, quindi ci sono due Francesco Braga italiani in Canada. A casa parliamo Italiano, punto. Anche tutto questo è Patria. Ho una casa in Italia, in montagna dove scappo appena possibile. Mi piace fotografare la flora e la fauna alpina, che naturalmente non disturbo. 

Credo sia implicitamente chiaro, ma desidero affermarlo esplicitamente: la Patria è e rimane un “imperativo categorico” per me. Patria è dove riposano i Patres, dunque Patria è le mie radici culturali ed affettive.

Voglio proporre ora di alcuni spunti che credo siani importanti per le azioni di Fratelli d’Italia, ovviamente l’ enfasi è sul termine “proposta di contributo”, cioè qualcosa da modificare, affinare, trasformare in risultati tangibili per “liberare l’energia”

Ho organizzato le mie proposte per aree :

1) Elezioni Politiche

2) Elezioni ComItEs

3) Elezioni CGIE

4) Servizi Consolari

5) Circoli FdI

6) Commissioni ComItEs

7) Preparazione al voto: referendum e politiche.

Per ciascuna area presento una breve introduzione e alcune spunti operativi.

1) Elezioni Politiche

E’ noto che la legge elettorale attuale è fortemente carente in molti sensi. In primo luogo, per me, è di difficile comprensione il fatto che il voto di un Italiano all’estero valga circa un quinto dello stesso voto dello stesso elelttore se espresso in Italia. Per comprendere questo assurdo basta calcolare il rapporto tra cittadini e seggi disponibili per l’estero o in Italia. Il rapporto è circa cinque volte più grande nella Circoscrizione Estero, e peggiorerà ulteriormente con i tagli che entrano in vigore per il 2023. Io credo che sia una vera vergogna, un vero vulnus costituzionale. Naturalmente i cittadini AIRE possono far valere di più il proprio voto ma per fare questo debbono rientrare in Patria, notificando questa intenzione entro dieci giorni dalla indizione delle elezioni. Ora, anche accettando la tempestivita’ necessaria, se uno vive a Lugano e vota a Varese o a Milano il problema ovviamente non sussiste. Diverso se uno vive a molte ore di volo, per esempio Toronto, Buenos Aires o… posso dire che il passaggio gratuito in seconda classe sulle ferrovie dello stato dal confine al seggio sembra un poco una presa in giro, un anacronismo? Noto solo che quando io sono in vacanza in Patria posso votare alle comunali in Canada con il mio computer, basta che mi iscriva per tempo. 

La riforma Renzi ha poi introdotto una vera e propria discriminzione: io cittadino AIRE non posso candidarmi in Italia, mentre un residente in Patria puo’ candidarsi all’estero. Perche’ questa asimmetria di diritti politici? Anche questa e’ una vera vergogna, quasi i cittadini AIRE fossero di seconda o terza classe. Forse ai sinistri piace pensare questo. Anni fa venne a Toronto una sottosegretaria del PSI. Grande albergo, conferenza. Domanda di un giovane prof. Universitario Italiano all’estero: “Signora sottosegretario, quando ci farete votare?”. Risposta senza alcuna esitazione: “Caro Lei, prima dobbiamo pensare al voto ai numerosi immigrati poi si vedra’” (mia versione in prosa). Poi… anni dopo, vennero Berlusconi e Mirko Tremaglia.

Proposte per le elezioni politiche:

• Proposta 1.a: 

Aumentare i seggi nella circoscrizione estero per rendere simile il rapporto Cittadini elettori / seggi disponibili in Italia e all’Estero.

• Proposta 1.b:

Garantire il medesimo elettorato passivo ad ogni cittadino italiano, indipendentemente dal luogo di residenza (in Italia o AIRE) 

• Proposta 1.c:

Introdurre il voto elettronico per i cittadini AIRE, per tutte le consultazioni, con diritto (come ora) di opzione sul voto in nel comune AIRE di residenza o nella circoscrizione Elettorale Estera.

2) Elezioni ComItEs

L’organizzazione attuale delle elezioni ComItEs lascia molto a desiderare. Sembra fatta apposta per ridurre l’affluenza al voto – cosa che se fatta in Patria sarebbe molto probabilmente un reato perseguibile per legge. Alcuni esempi. La legge stabilisce che i dipendenti dei Patronati non possano candidarsi, di fatto questa norma viene allegramente disattesa sotto gli occhi dei Consoli che spesso non fanno nulla per far rispettare la legge. Basterebbe che il Console istruisse chiaramente i Consiglieri ComItEs in occasione della prima riunione della consigliatura in cui si determina l’eleggibilita’ degli eletti. Sarebbe meglio che la determinazione – in quanto procedura tecnica e non politica – fosse compito del Comitato Elettorale Circoscrizionale, al cui capo c’e’ il Console che si suppone conosca la legge di riferimento. La determinazione andrebbe fatta prima delle votazioni, non dopo. Non e’ efficiente che a fare questo siano i consiglier a elezione avvenuta. In Canada tra Toronto e Montreal ci sono almeno 4 dipendenti di Patronati che sono stati eletti. Posso dire che e’ una vergogna? 

Ai Consiglieri eletti si aggiungono poi i Cooptati che non sono cittadini Italiani ma che godono essenzialmente degli stessi diritti di voto dei Consiglieri eletti. I Cooptati vengono nominati da associazioni iscritte all’Albo Consolare e vengono “ammessi” con voto dei consiglieri eletti. Mi chiedo perche’ i membri delle associazioni godano di un doppio diritto di voto: eleggono i Consiglieri, come fanno tutti i cittadini elettori, e in piu’ nominano i Cooptati. Se questi ultimi sono accettati dai Consiglieri eletti, di fatto i membri delle associazioni hanno votato una seconda volta. Per me anche questo e un vulnus costituzionale! Non si vuole cancellare i cooptati, solo non dovrebbero avere il diritto di voto. In primo luogi le associazioni non ci sono in ogni comune (La circoscrizione di Toronto si estende per migliaia di km) e comunque non e’ giusto, credo, avvantaggiare i membri delle associazioni ai danni degli altri cittadini elettori. 

Poi pensiamo alla “opzione inversa” secondo la quale e’ il cittadino a dover richiedere il plico elettorale: e’ una vera e propria causa di confusione tra i cittadini AIRE e soprattutto stabilisce una discriminazione a loro danno dato che non si applica alle elezioni in Patria. Perche’ questa differenza? 

E ancora, per presentare una lista e’ necessario raccogliere firme. Giusto che queste vadano autenticate. Assurdo che di fatto si possa farlo solo in Consolato – o con pochissimi avvocati che parlano italiano e sono registrati al Consolato. All’Estero non e’ come andare in Comune per l’autentica, all’estero spesso si parla di distanze incredibili, diverse centinaia se non migiai di chilometri. Di fatto in questo modo viene fortemente limitato il diritto del cittadino elettore. Per ovviare al problema basterebbe riconoscere l’uso dei “Notary Public”, facilitando di molto il processo. 

Non si capisce cosa si attenda per introdurre un serio voto elettronico, soprattutto dopo l’introduzione del Sistema Pubblico di Identita’ Digitale (SPID). Ovvio la cosa non puo’ non essere preceduta da una notevole opera di assistenza perche’ tutti i cittadini AIRE si possano dotare di SPID: vi posso garantire che si puo’ fare anche dall’estero ma non e’ cosi’ semplice come in Patria… diciamo che per i residenti AIRE e’una procedura molto meno lineare. 

Proposte per le elezioni ComItEs:

• Proposta 2.a:

Il Console, come capo del CEC, sia responsabile della verifica di eleggibilita’ dei candidati, prima del voto.

• Proposta 2.b:

I cooptati siano benvenuti ma senza diritto di voto.

• Proposta 2.c:

No alla Opzione Inversa. Si applichi anche al ComItEs lo stesso protocollo delle Politiche: il plico elettorale arriva a casa, avendo verificato l’invio all’indirizzo del cittadino non a indirizi collettivi.

• Proposta 2.d:

I Consoli stabiliscano una rete capillare (ad esempio in un raggio di 20 km di ogni municipalita’ in cui ci siano almeno 50 iscritti AIRE) di Notary Public abilitati alla autentica della firma, fatta su documenti predsosti dal Consolato e redatti in Italiano e nella lingua locale, ovviando quindi al problema della conoscenza dell’Italiano per il Notary Public. 

• Proposta 2.e:

Si stabilisca un serio, sicuro ed efficiente sistema di voto elettronico per tutte le votazioni cui e’ chiamato un cittadino AIRE.

3) Elezioni CGIE

Mi chiedo se ai nostri politici e’ mai venuto in mente la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Non intendo essere blasfemo, ovviamente, e’ solo una figura retorica. Si e’ appena detto come un membro di associazione possa di fatto votare due volte per i ComItEs. Ebbene, nel caso del CGIE si raddoppia. Mi spiego: due terzi dei rappresentanti CGIE sono eletti, un terzo circa e’ di nomina governativa e questi sono spesso scelti tra rappresentanti di associazioni varie. Ebbene, per le elezioni CGIE le associazioni iscritte all’ Albo Consolare possono anche esprimere un proprio rappresentante con diritto di voto. Dunque un membro di associazione vota una prima volta per eleggere il Consigliere ComItEs; vota una seconda volta esprimendo un cooptato; vota una terza volta esprimendo un rappresentante dell’associazione all’elezione CGIE; vota infine indirettamente una quarta volta quando il governo nomina un rappresentante di associazione come membro votante CGIE. Ed io che pensavo che il voto fosse uno e personale…

A me tutto questo fa sinceramente ribrezzo: e’ un vulnus al principio di un cittadino un voto.

Proposte per le elezioni CGIE

• Proposta 3.a:

Il CGIE sia eletto con voto popolare diretto. In subordine, il CGIE sia eletto dai soli Consiglieri ComItEs, senza cooptati e senza rappresentanti associazioni. Un cittadino un voto.

• Prposta 3.b

• I membri CGIE siano solo quelli eletti dai cittadini elettori, senza membri di nomina governativa.

4) Servizi Consolari

A Toronto gira voce che il Consolato avrebbe solo il 40% degli impiegati e dirigenti nominalmente necessari. Ci sono alcune persone di squisita cortesia e altre persone con profili differenti. Immagino la situzione si riproponga in molte se non in tutte le sedi consolari. Ma cosa dire a proposito di trasparenza? Il problema e’ che non esiste – che sappia io – una misura oggettiva, affidabile e pubblica della efficienza consolare nell’erogazione dei servizi principali e neppure dell’efficienza compressiva di ciascun Consolato. Mi chiedo come i responsabili del Ministero degli Esteri possano governare oculatamente l’insieme delle rappresentanze consolari senza questa necessaria informazione e trasparenza. Per esempio: quanti consolati stanno prestando assistenza ai cittadini AIRE che devono ottenere lo SPID? Oppure: quanto tempo serve per rinnovare un passaporto? E per iscriversi all’AIRE? E per (ri)acquistare la cittadinanza Italiana? Come presentatore di lista per le recenti elezioni ComItEs posso dire con certezza che almeno sei miei elettori che avevano richiesto il plico elettorale non hanno potuto votare perche’ le loro richieste di iscrizione AIRE presentate in tempo utile al Consolato non erano mai state confermate dal Comune competente. Vizio di forma? No il comune le aveva semplicemente ignorate, a volte per anni. Certo mi chiedo se sia mai possibile che il Consolato non solleciti i comuni che non rispondono a queste richieste ufficiali. Pensate: in un caso, un elettore non ha potuto votare perche’ il comune di Roma non aveva risposto alla domanda di verifica presentata dal Consolato … sei anni prima! Un altro esempio del “buon governo” del Sindaco Raggi.

Proposte Servizi Consolari 

• Proposta 4.a:

Si mappi l’efficienza dei servizi consolari in ogni giurisdizione. Si compilino e si pubblichino i risultati su base semestrale o annua. I consolati vengano benchmarked in modo da stimolare i loro dirigenti ad ovviare alle carenze dimostrate. Questa pubblicazione divenga un’importante documento per favorire il miglioramento delle erogazione dei servizi consolari, evidenziandone le carenze se e come appropriato. 

• Proposta 4.b:

SI chiarisca la norma di riacquisto della cittadinanza Italiana per i cittadini che l’avessero persa; i Consolati si adoperino per allertare i potenziali cittadini di questa opportunita’ e per favorire l’iscrizione AIRE di chi ne abbia diritto. Ovvia l’attenzione alle problematiche legali.

5) Circoli FdI

Canada 1, il Circolo di Fratelli d’Itaia che ho l’onore di presiedere, e’ un circolo nuovo, come altri in altre parti del mondo. Credo che sarebbe un grande aiuto poter contare su un network dei responsabili dei circoli di FdI, per scambiarci idee ed esperienze e migliorare cosi’ la nostra efficienza.

Proposta Circoli FdI 

• Proposta 5.a:

FdI costituisca un gruppo online (in Signal o equivalente) con i presidenti di circolo ed esperti del partito. Le discussioni devono essere prettamente tecniche e finalizzate.

6) Commissioni ComItEs 

A toronto siamo riusciti, lavorando con gli amici della Lega, a ridurre lo strapotere sinistro dal 12-0 della scorsa Consigliatura a un 6-3-3. Avevamo in mano un notevole risultato ma una ingenuita’ degli eletti sulla quale non vale la pena di recriminare (ma che io avevo segnalato per iscritto come un rischio da esorcizzare) ha permesso ai sinistri di acquisire due cooptati e raggiungere quindi la maggioranza. Di fatto dopo 5 mesi i sinistri non hanno prodotto che parole ed un paio di regalini ad associazioni loro affini. Le stesse “commissioni” sono di fatto prive di obbiettivi chiari e brancolano nella confusione piu’ totale. Credo che la situazione sia di fatto comune a diversi ComItEs. FdI puo’ fare molto per aiutare i nostri eletti a proporre commissioni con chiari obbiettivi operativi e regole di funzionamento.

Proposte Commissoni ComItEs 

• Proposta 6.a:

Il gruppo dei responsabili dei circoli di FdI, identificato al punto (5), definisca vision e mission di tre-cinque commissioni da proporre ai vari ComItEs. L’idea e’ che i circoli possano coadiuvare i nostri eletti ed i nostri alleati di cdx, assistendoli per migliorare la nostra efficienza propositiva ed operativa all’interno dei singoli Comites. Si prospetta una rendicontazione annuale delle attivita’, come suggerito per i Consolati al punto 4.a.

7) Preparazione al voto: referendum e politiche

Stiamo entrando un periodo elettorale importantissimo. Tra un mese i referendum, tra meno di un anno le politiche. Non abbiamo tempo da perdere! I nostri patrioti necessitano di informazione sicura efficace e tempestiva per convincere il maggior numero di cittadini AIRE. Dobbiamo sviluppare una adeguata campagna mediatica (stampa, socials, multimedia) da diffondere all’estero, dove maggiore e’ l’ esigenza di informazione. Noto che il voto referendario e’ l’unico caso in cui un cittadino AIRE conti come un cittadino residente in Patria. Per i referendum uno vale uno, non un quinto come pe rle Politiche.

Proposta preparazione Referendum

• Proposta 7.a:

Dobbiamo sviluppare una campagna mediatica che al piu’ presto informi i cittadini in modo chiaro su cosa siano i referendum, come si vota e cosa suggerisce FdI per il voto del 12 Giugno. 

Proposta preparazione Politiche 

• Proposta 7.b:

Dobbiamo sviuppare una strategia mediatica per le elezioni politiche, illustrando le principali posizioni di FdI, cosa vogliamo fare, come vogliamo farlo. Vogliamo rendere chiaro a tutti che saremo pronti a governare bene, ma per fare questo e’ essenziale eleggere un Parlamento (Camera, Senato) a maggioranza cdx con Giorgia Meloni premier.

Questo contributo ricalca la traccia del mio intervento di Milano alla conferenza programmatica di FdI. E’ una proposta, non ha pretese normativee non e’ certo esaustiva. E’intesa per contribuire alla elezione di un prossimo governo di cdx a guida Giorgia Meloni. Sia chiaro: noi patrioti non lo facciamo per noi stessi , ma per le generazioni future. E’ un modo di assicurare alla nostra Patria la sostenibilita’ politica, econmica, sociale ed ambientale e il Buon Governo che l’Italia, omai quasi allo stremo, merita veramente. Mala tempora currunt, diamoci da fare per cambiare! E certo prima di tutto Italiani! 

Francesco Braga

Presidente, Canada1 il circolo Canadese di FdI

Presentatore e Presidente, Lista Civica Italiani in Canada, Circoscrizione Elettorale di Toronto

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