Smau varca i confini, Londra e Berlino pronte ad innamorarsi del made in Italy. Smau Italia è unico palcoscenico a livello nazionale in grado, dal 1964 ad oggi, di garantire alle start up visibilità e prestigio. Oggi la fiera nata a Milano riparte e lo fa sfruttando la forza esplosiva di Expo 2015, recitando però un ruolo da co-protagonista rispetto all’Esposizione Universale come osserva Pierantonio Macola, 47enne amministratore delegato del Salone leader in Italia per l’Information Technology. In carica dal 2007, è già stato Amministratore Delegato di TL.TI Expo SpA, società del gruppo Fieramilano SpA, oltre che fondatore nel 2001 di Webbit, lo storico evento padovano dedicato all’ICT.
Quali sono stati i numeri delle tappe Smau nel 2014 e cosa vi aspettate per le esposizioni di Berlino e Londra?
Avemmo l’intuizione esterofila qualche anno fa, quando pensavamo al rinnovamento del progetto Smau, ormai 50enne. Siamo partiti dall’Italia. La nostra idea è stata quella di andare nelle regioni italiane perché pensiamo che i territori e il relativo ecosistema, imprese e start up, siano il vero segreto di questa nazione. Il primo obiettivo è stato parlare. Le tappe di Smau a livello locale si sono tenute nelle principali regioni vedendo la partecipazione di circa 6 mila imprenditori. Oggi abbiamo bisogno di portare offerta e innovazioni anche sui mercati internazionali. Dal nostro punto di vista questa è la più brillante espressione che oggi abbiamo in Italia rispetto ai temi dell’innovazione, avendo negli anni raccolto questi contributi e conosciuto questi attori, è ormai da tempo che sentiamo l’esigenza di estendere il circuito all’estero. Inizieremo nella seconda metà del 2015 proprio con le tappe di Londra e Berlino.
Quali sono stati i momenti che più l’anno sorpresa?
L’aspetto che più mi ha sorpreso sicuramente riguarda le start-up. Non potete avere idea di quante candidature
ci sono ogni volta che Smau arriva in una nuova regione. Noi come Smau lavoriamo fianco a fianco con ogni singola realtà locale per consentire ai giovani imprenditori che non hanno ancora capacità economica di potersi esporre al pubblico, lo facciamo tramite queste candidatura per cui le start up si segnalano e si presentano.
Come vi ponete nei confronti di Expo 2015?
Expo viene presentata come evento consumer, un vero e proprio parco tematico per le famiglie. Quello che i non addetti ai lavori non sanno, è che contestualmente sono decine e decine le delegazioni internazionali che arrivano in Italia per fare business. Smau in occasione di Expo 2015 si prende la delega per rappresentare l’innovazione, rivolgendoci ancora una volta a startup e centri di ricerca spin off, non solo lombardi come era stato fatto per Smau Milano 2014, ma accoglieremo stand provenienti da tutto il tacco. Quello che vedrete a Smau 2015 sarà la fiera dell’innovazione che chiuderà l’Expo, grandi delegazioni internazionali incontreranno le innovazioni di tutte le regioni italiane. E’ molto importante questo se guardiamo alle regioni del sud Italia, è il Meridione infatti il luogo destinato a diventare il motore dell’evoluzione in Italia.
Berlino e Londra, quanti gli stand italiani?
Immagino che per ogni tappa porteremo almeno un centinaio di imprenditori e un migliaio di operatori. Le start-up infatti proverranno da tutta Italia, mentre gli operatori saranno fondamentali per rendere proficuo l’evento pensato come esposizione B2B. Trarremo un vantaggio da Expo, infatti attraverso tappe internazionali presentiamo concretamente attori del territorio capaci di offrire innovazione ma indirettamente raccontiamo anche il territorio da cui provengono e quindi accendiamo i riflettori in maniera più concreta rispetto a quanto possano fare Expo e Smau.
Avete già in mete le tecnologia made in Italy da esporre?
Abbiamo un grosso vantaggio: l’offerta di innovazione italiana è divisa in 9 ambiti. Tutte le regioni sono chiamate a scegliere in quale ambito specializzarsi: si va dalle smart communities all’aerospazio, dall’agrifood alle tecnologie per gli ambienti di vita, passando per altre diverse e innovative specializzazioni. Quelli in analisi sono ambiti e contesti in cui è possibile posizionare la propria innovazione in maniera comprensibile alle imprese. In poche parole l’impresa che si vuole rinnovare sceglie l’ambito più vicino ai propri interessi, così le regioni sono mappate secondo questi 9 temi. In questo modo ci consentono di raccontare l’innovazione ai mercati internazionali.
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