Grecia di nuovo in crisi o Europa finalmente sulla retta via? Le nuove elezioni in terra ellenica il prossimo 25 gennaio porteranno un bagaglio carico di speranze e paure. Ma prima di guardare a questo o quel partito, ecco saltare all’occhio una macro considerazione, che dovrebbe essere la base per ogni ragionamento analitico e non di pancia: la krisis, come etimologicamente essa stessa ci indica, è una straordinaria doppia finestra. Da una rottura ecco nascere una nuova occasione.
Non è la Grecia ad essere in default né la vecchia Europa ma un sistema intero che sta vacillando assieme a fondamenta che, forse, non erano poi così solide. Una conferenza europea sul debito potrebbe essere un primo interessante passo, così come fatto agli inizi degli anni’50 quando era Berlino ad avere qualche noia, anche finanziaria.
E poi? La cultura, l’antropos, una nuova agorà che non si smarrisca dietro partite di giro o soluzioni populiste così come accaduto purtroppo dall’introduzione dell’euro ad oggi. Bensì investa realmente sul nostro continente, risorse e neuroni, per una Unione che abbia una politica estera comune. Una testa con più cervelli per federarsi e presentarsi, compatta e non sfilacciata, al tavolo dei grandi del pianeta. Per evitare di morire di oblio.