Il Mediterraneo riparta da Nicola, Santo del Mare Nostrum

barto1“San Nicola Santo Mondiale che, proprio per la sua peculiare caratteristica, può rappresentare quel faro che manca al continente euromediterraneo, perso tra afonìe e cecità culturali”.

Queste le parole del delegato Ctim Grecia, Francesco De Palo, dopo la consegna da parte della Curia di Bari con Mons. Francesco Cacucci della chiesa del Sacro Cuore alla comunità greco ortodossa del capoluogo pugliese, alla presenza del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, del Metropolita di Venezia Gennadios Zervos e di Mons. Kevin Farrell, da poco nominato da Papa Francesco primo prefetto del Dicastero per i laici, famiglia e vita, nel giorno in cui si festeggia San Nicola.

Secondo De Palo “la vacatio di cultura sociale che il vecchio continente accusa in questo frangente può avere un nuovo contenuto nella statura di San Nicola, cerniera ideale tra oriente e occidente, venerato non solo in Italia, ma da greci, armeni, russi e presente con straordinarie icone nei monasteri greci, nelle chiesette francesi ed anche a New York”.

“Fuori di retorica, che spesso rappresenta una zavorra e non una soluzione, possiamo affermare che il Mediterraneopuò oggi ripartire dal Santo del Mare Nostrum, e non per una mera convinzione di avere la verità in tasca quanto alle tematiche complicatissime che sono attualmente sul tavolo. Ma perché la capacità di dialogo e di confronto che il Santo di Myra ha mostrato nei secoli è ciò che drammaticamente manca, oggi, a comunità che si chiudono, si ignorano e si insultano. Mentre invece avrebbero uno spasmodico bisogno di parlarsi e, dopo un vivo dibattito, capirsi”.

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