La forma è sostanza? Lungi da noi dal voler avviare un lungo ed estenuante dibattito sul tema, piuttosto preferiamo toccare il (dirimente) tasto dell’abc.
Quella cosa che si impara come prima in assoluto, come condicio sine qua non. In tutti i settori, per intenderci, non solo in politica.
Ma soprattutto in politica. Le mani in tasca sono un vezzo da sfilate, o da passeggiata tra amici. Non da alte cariche dello Stato.
Così come l’inno nazionale non è una cosa che si canta solo in occasione delle gare sportive, ma è un simbolo di Stato e di Nazione, di Storia con la S maiuscola e di infinite battaglie che hanno condotto i vari pezzetti italici a vedere una riunificazione che ha, poi, dato i natali alla Repubblica.
E non c’entrano nulla la collocazione politica, i partiti, le ideologie: l’Italia è di tutti e da tutti deve essere rispettata, specialmente da chi la rappresenta pubblicamente partendo da piccoli gesti.
Perché, come dicevano gli antichi greci, un buon esempio vale più di tre buone leggi.
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