di Leone Protomastro
Non è da integralisti tifosi della forma invocare un qualcosa che è cemento di convivenze e società: la coerenza. Certamente virtù rara e ormai introvabile, ma proprio per questa ragione vitale per gli equiibri presenti e futuri.
Coerenza sarebbe servita a chi ha vinto alla Lotteria Italia nel 2018 e, non solo ha governato il paese da Palazzo Chigi, ma ha zavorrato ciò che restava della credibilità italiana dinanzi a macro sfide come Covid e guerra (il no alle trivelle ci costa 8 miliardi). Se sono coerenti davvero, gli apritori di scatolette di tonno lascino prebende, seggi e danari e abbraccino la causa sociale del cambiamento che hanno invocato in piazze e comizi social.
Coerenza sarebbe servita a chi, accettando di far parte di questa maggioranza, continua disperatamente nei distinguo, chiedendo provvedimenti e misure che o non verranno messi mai in atto oppure che sono stati già decise dal premier in una maniera o in un’altra. Non ha senso abbaiare quotidianamente e chiedere incontri che si risolvono con un nulla di fatto, perché tanto tutto ciò è deciso. Ma se poi quel ditino alzato nasconde il calo di consensi, allora la partita deve (per loro) essere spostata su un altro piano: quello delle scelte politiche e di una strategia che semplicemente non paga.
Coerenza sarebbe servita a chi si è illuso di arare un campo che non sarà mai largo perché è e resta incoltivabile: anche la storia dell’Ulivo insegna che l’assenza di un sentire comune rende impossibili alleanze ed esperienze governative credibili. L’ennesimo tentativo, questa volta del Nazareno, fallirà come gli altri: in verità va osservato che il segretario dem pare se ne sia accorto, ma è ormai tardi e coerenza vorrebbe che ne prendesse atto per il bene della propria comunità politica.
Di contro, coerenza è non cambiare idea su principi solidi, come il no a governi con l’altra fazione, il sì ad un patto che impedisca inciuci e soprattutto il sì deciso ad un modello presidenziale che impedisca strutturalmente i pastrocchi che sono stati perpetrati negli ultimi anni ai danni degli italiani.
(Foto: Flickr)