di Leone Protomastro
In una Nazione matura, dinanzi ad un’emergenza epocale come i flussi migratori, un’opposizione altrettanto matura avrebbe messo da parte la furia ideologica per progettare soluzioni potabili ed evitare nuovi morti.
Invece in Italia la furia cieca di una parte politica relegata (dalle proprie deficienze) all’anno zero, resta intrisa di fazionismo e arriva addirittura a giustificare gli scafisti e ad addossare la responsabilità delle morti al Governo. Una postura non solo grave in quanto tale, ma altresì sterile di passi in avanti.
Ulteriore dimostrazione di ciò si è avuta ieri quando, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, la scrittrice Ginevra Bompiani ha detto che gli scafisti sono “poveri Cristi”, aggiungendo di pensare che “ci siano state due stragi preterintenzionali”, con riferimento a Cutro e al successivo naufragio libico.
La risposta migliore, perché nel merito e non fazionistica, è arrivata da Suor Anna Monia Alfieri quando ha osservato che “l’intollerabile ipocrisia dei radical chic ha rallentato il trovare soluzioni. I trafficanti sono sciacalli che sfruttano la miseria della gente. C’è immoralità nell’accogliere e poi vedere quei campi profughi.”
Poche parole, diverse, che spiegano meglio di slogan e provocazioni assurde (come quelle di Elli Schlein che ha accusato la Guardia Costiera e il Governo del suo paese) perché negli ultimi dieci anni la sinistra abbia fallito in due sue battaglie storiche: lavoro e immigrati.
Sulla prima è stata sconfessata dai fatti: avallando la slealissima concorrenza cinese, ha immolato pezzi di manifattura e industria italiana sull’altare del voler strizzare gli occhi a Pechino. Il risultato? Il tessile e calzaturiero in Toscana e in Salento, semplicemente decapitato.
Sulla seconda ha mostrato ipocrisia e non saggezza: Lampedusa oggi è la nuova Lesbo. Tutti ricordano l’isola greca, che diede i natali alla poetessa Saffo, dove a fronte di una capienza di 3000 miranti ce n’erano quattro volte tanto. Solo la rivolta degli stessi ospiti, con incendi e distruzione delle strutture, permise di far capire come fosse disumano quella soluzione.
Gli 007 hanno avvisato Palazzo Chigi che 700mila migranti sono pronti ad imbarcarsi dalla Libia, a cui vanno sommati i 20mila subsahariani che il nuvo governo tunisino ha già detto di non voler continuare ad ospitare. Anche grazie ad un decennio di politiche dissennate della sinistra, siamo giunti a questo punto.
La soluzione? Nel prossimo Consiglio Europeo, Giorgia Meloni continuerà sulla traccia dello scorso: l’Ue deve capire che l’Italia da sola non può far fronte a questa ondata epocale.