Scarica qui il numero di dicembre. Saggi, ha scritto Aristotele, sono gli uomini come Pericle per il fatto che sanno vedere quali sono i beni per loro e per gli uomini. I “nostri” uomini sono gli italiani all’estero ai quali dedichiamo un doppio e intenso pensiero: di fine 2014 e di inizio 2015. Il nuovo anno sarà gravido di sfide a cominciare dalle elezioni dei Comites, rinviate di pochi mesi al fine di ovviare alle enormi difficoltà logistiche e comunicative.
L’importanza di questo appuntamento è come noto assoluta, anche in considerazione del fatto che troppi sono gli spifferi che provengono dalle stanze dei palazzi romani. In tempi di spending review emerge, da più parti, la sgradevolissima tentazione di fare tabula rasa di tutto, per eliminare costi o forse (e sarebbe molto grave) per non risolvere problematiche che si vorrebbe decidere di ignorare totalmente. Un errore, doloso, da non commettere, per un serie di ragioni. Un conto è risparmiare e tagliare gli sprechi, altro declassare gli italiani all’estero a soggetti senza volto, componendo uno scenario a cui il Ctim si opporrà con forza e decisione. Ma non è tutto. Perché, all’alba di un nuovo dodecamino, ecco farsi largo il vademecum che ci accompagnerà sino al prossimo dicembre: incontri, dialoghi, visite, passioni e nuove idee.
Questo il regalo che i nostri connazionali troveranno sotto l’albero e nella calza della Befana tricolore. Perché, al netto di propagande e conformismi, annunci e progetti che terminano il proprio corso nel giorno successivo all’annuncio, la peculiare presenza italica nei cinque continenti è un immenso talento senza tempo: da far produrre e da valorizzare a ritmi industriali. E non da zavorrare con intralci, pessimismi e critiche sterili. Buon 2015.