Regole uguali per paesi diversi. Come non si chiude la crisi greca?

 

regole-ugualiRegole uguali per paesi diversi. Come “non” si chiude la crisi greca dopo 4 memorandum? Come possono gli scandali che hanno interessato la Grecia, la Lista Lagarde, le tangenti Siemens e Tyssen e da ultimo il caso Novartis, intrecciarsi con il maxi buco del debito ellenico e conti che ancora non tornano? E ancora: quali le prospettive europee in questo 2017 che si preannuncia a forte rischio instabilità con le tornate elettorali in Francia, Germania, Italia e si dice anche in Grecia?

Proverà a dare qualche risposta sabato 14 gennaio il giornalista Francesco De Palo, autore del volume “Greco – eroe d’Europa” (Albeggi ed.) in occasione dell’incontro promosso presso il Comune di San Martino Siccomario (PV) alle ore 18.00 (Sala Calabresi Via Neruda 1) organizzato dall’Amministrazione Comunale di San Martino Siccomario, dalla Proloco Sicut Mare e con il patrocinio dell’Ambasciata di Grecia a Roma.

“Vogliono relegarlo a passato da sotterrare, a cosa di cui vergognarsi. Invece il caso greco non è archiviato, né risolto. E’ lì che peggiora, ogni giorno, nella sua tragica interezza – osserva De Palo, direttore del magazine Mondogreco e firma di esteri per varie testate italiane straniere – La Grecia affonda ancora, nel silenzio generale, con numeri che non tornano, con riforme solo sulla carta, con prestiti concessi a chi non è solvente, con favori ai soliti amici (anche stranieri) e prospettive magre che fanno moltiplicare la fuga di giovani e professionisti di mezz’età, con famiglia al seguito”.

Il macro dato relativo a un quarto della popolazione greca sprovvista della copertura sanitaria in questo inverno che ha fatto segnare nel Paese temperature anche al di sotto dei 10 gradi sottozero, deve far riflettere. Secondo De Palo “il grande successo dell’euro limita i danni solo grazie allo sforzo di cooperanti, volontari anche italiani: lodevoli iniziative sporadiche che non riescono però, da sole, ad affrontare le immense fatiche di Ercole che sono ancora davanti alla strada del Paese che, con tutti i limiti e i disservizi che accusa, non sembra vedere la fine del tunnel”.

E aggiunge: “Possibile che solo il malcostume ellenico abbia prodotto la voragine finanziaria che è sotto gli occhi di tutti? Possibile che i grandi scandali che hanno investito il Paese non siano anch’essi parte del problema? Proprio in questi giorni in Grecia è scoppiato il caso Novartis, legato ad un presunto giro di tangenti legate alla multinazionale farmaceutica che ha coinvolto 4000 persone, tra medici e manager, con finanche gli agenti dell’Fbi presenti ad Atene per le indagini del caso. Un altro dolente fatto di cronaca che, dopo la Lista Lagarde e i casi delle tangenti Siemens e Tyssen per sottomarini e carri armati, si intreccia in un cerchio perverso. Con sullo sfondo la solitudine del Paese che deve anche affrontare l’emergenza migranti”.

Greco. Eroe d’Europa

Francesco De Palo

Editore: Albeggi

Collana: Revolution

Anno edizione: 2013

Pagine: 230

EAN: 9788898795000

Una fotografia della Grecia tra scandali e degrado sociale, accanto a storie d’onore e di coraggio di ieri e di oggi. Sulla copertina, i riflessi di un’acqua cristallina e poi uno strappo, dal quale fuoriescono mani con il palmo aperto: è il gesto della mounza, una protesta-insulto divenuto simbolo della reazione alla troika e al governo di Atene durante i giorni dei raduni in piazza, quando i greci si facevano fotografare con le mani alzate contro il Parlamento. È la Grecia di oggi, alle prese con disperazione e fame, con scandali e sprechi e con il fenomeno dell’immigrazione selvaggia ma non dobbiamo dimenticare le storie di coraggio, passate e presenti, pulite, alte ed edificanti che questa terra – che ha dato i natali alla filosofia, alla democrazia, alle arti e alla medicina – è riuscita ad esprimere. Da queste storie, sostiene l’autore, occorre ripartire per risorgere e cambiare di nuovo le sorti della storia. È proprio da questa Grecia in cui si forgiò la prima forma di unione europea che occorre far partire una nuova strategia, secondo l’autore, perché per lui, l’Europa, o è Mediterranea, o non è.

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