di Roberto Menia
Il concetto di Italia Nazione come antitesi al relativismo tout court applicato anche alla politica. E se anche noi provassimo a riformare l’idea di Paese-Nazione sulla base del nuovo alfabeto della geopolitica?
Da un lato chi vorrebbe mantenere lo status qui: si dichiarano progressisti europei ma nei fatti di progresso hanno davvero poco, piuttosto conservano uno status quo che semplicemente non funziona più.
Dall’altro chi immagina una nuova fase dell’impegno italiano, legato ad una rivendicazione nazionale e valoriale: affrontare le nuove sfide della modernità lavorando per gli interessi nazionali, incoraggiando le nostre imprese senza fare regali ad altri, impedendo che la nuova emigrazione 2.0 di laureati e professionisti continui a svuotare le nostre città.
Qualche furbastro definisce pericolosa questa idea, come se il rischio Weimar fosse davvero questo. Noi rispondiamo che oggi è arrivato il momento di fare Italia, e farla bene, anzi benissimo.
Come? Coniugando il senso di Stato-Nazione a politiche di sviluppo reali e non gonfiate; mescolando innnovazione e rispetto per mestieri che stanno scomparendo; sfruttando le competenze italiane (come l’aerospazio) per creare occupazione, non per invitare a delocalizzare; dando agli insegnanti italiani ciò che meritano davvero e non l’ultimo posto nella classifica europea per salario; stimolando chi si forma oggi, a restare qui.
Insomma, lavorare per una Nazione sovrana.
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