La destra ha già fatto i suoi conti. La sinistra no


di Ignazio Vania

25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2023 sono passati 78 anni, per qualcuno (pretestuosamente o per comodo) temo inutilmente. 25 Aprile, festa nazionale per ricordare la liberazione dal fascismo e dal nazismo. La Costituzione nasce per evitare che si ripetano regimi autoritari eppure questo a qualcuno non piace, di fatti non si finisce di parlare e cercare di riempire in tutti i modi di contenuti un contenitore ormai vuoto e anacronistico come quello del ventennio del “900.

Si cerca sempre l’individuazione del Mostro “fassista” ad ogni piè sospinto e ad ogni filo di respiro che arriva da destra.  Si da destra, quella destra conservatrice che dal passato ha fatto passi da gigante e dal passato ha tratto gli insegnamenti per il futuro nel quale sta’ proiettando il Paese con il suo Governo legittimato democraticamente dal voto popolare.

Si chiede, a questa destra, di fare i conti con il passato: i conti, questa parte politica li ha già fatti e pagati in passato. Questa parte politica arriva al Governo del paese con la legittimità democratica, osservando la Costituzione in tutti i punti e senza scappatoie. 

In sostanza, la Destra Italiana, i suoi conti con il fascismo, li ha fatti e non serve la dicitura “antifascista” per essere legittimati. Serve l’osservanza della carta Costituzionale e la Destra Italiana aderisce ed ha sempre aderito perfettamente a quello che la Costituzione recita.

La Sinistra Italiana, quando farà i conti con i suoi demoni? Una risoluzione dell’Europarlamento dipinge il comunismo al pari del nazismo “Male Assoluto” , ma nessuno sembra essersene accorto. Non ho udito alcun esponente di quell’area politica condannare il passato anzi, ci sono continui e molteplici richiami alle nostalgie comuniste.

Sappiamo che nelle nostre terre, Trieste, Istria, Fiume, Dalmazia, il 25 Aprile del 1945 non è finita la Guerra, ma appena inizia un periodo di ritorsioni, messe in atto da chi al regime comunista si ispirava e operava; ancora oggi, i nostalgici nostrani, non esitano a sfoggiare bandiere e bustine titine con la stella rossa che a quel periodo si riferiscono.

La Festa di Liberazione sarà tale quando la festa apparterrà a tutti gli Italiani e non ad una sola parte che a distanza di 78 anni vede ancora i fantasmi di un passato che non potrà tornare ma non fa i conti con gli scheletri nel proprio armadio.

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