Di Enrico Filotico
L’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono. Le parole di Enrico Mattei sono probabilmente le più esplicative per raccontare l’idea di Fabio Cordella, di professione direttore sportivo transitato tra le altre dall’Honved di Budapest e dalla Juventus, per cui si è occupato della zona del Sud America. Un talentuoso ds che ha voluto mettere in campo gli undici che più lo hanno fatto innamorare negli anni.
E se l’età ha imposto ai suoi campioni di abbandonare i terreni di gioco certamente non ha impedito loro di sedere a tavola. Ed ecco come nasce il brand di Cordella, promotore delle etichette Buffon, Zamorano e Sneijder.
Calcio e gastronomia storicamente vanno di pari passo. A voi come è venuta l’idea di brandizzare i vostri prodotti con il nome di calciatori?
Deriva dal fatto che io faccio il direttore sportivo. L’idea è quella di realizzare il mio sogno, costruire un team che chiaramente sarebbe la squadra dei sogni. Non posso farlo perché ci sono alcune generazioni di calciatori che si sono succedute e che dunque non possono giocare assieme. Allora ho deciso di farlo virtualmente, così ho deciso di mettere su una formazione di vini essendo io stresso produttore di vini.
Sta cercando di ricreare una squadra inebriante?
E ci sto riuscendo. Non sono fermo a Sneijder, Zamorano e Buffon, siamo partiti dall’attacco e dalla porta: ho preso il migliore in assoluto al mondo che è Gigi, poi due idoli, e quasi fratelli per me, che sono Wesley ed Ivan. Sono un direttore sportivo di fede juventina, questo però negli anni non mi ha impedito di essere oggettivo e apprezzare i grandi campioni delle concorrenti. Non solo Zamorano e Sneijder, sono molto legato a tanti grandissimi giocatori nerazzurri, Zanetti, Mancini e Materazzi su tutti. Le punte del mio dream team oggi sono Zamorano e Sneijder, mi manca ancora la ciliegina sulla torta però.
Siete attivi sul mercato trasferimenti?
Ho già fatto il colpo, nei prossimi giorni l’ufficializzazione. Intanto in panchina ho già ingaggiato Faustino Asprilla, pedina fondamentale nel mio dream team dei vini. Anche lui è un membro fondamentale. Attendetevi anche un colpi pirotecnici in difesa.
Quali sono state le reazioni dei mercati all’avvio di questa sua attività?
L’idea, quella della formazione dei sogni con calciatori di tutto rispetto è nata dalla mie due attività: direttore sportivo e produttore di vini. Essendo tutti questi giocatori miei amici li ho coinvolti un progetto più serio della classica sponsorizzazione o in quello del testimonial di turno. Buffon è proprietario delle sue 4 etichette, 3 di vino e una di olio. Zamorano è proprietario delle sue due etichette, una di vino e una di olio. Sneijder, come gli altri, è proprietario delle sue tre etichette di vino e una di olio.
Qual’è il peso specifico del prodotto italiano in questo business?
Il prodotto pugliese è il numero uno in assoluto. La mia regione oggi vince in termini vinicoli tutti i premi al mondo, l’olio segue lo stesso discorso essendo leader assoluto sul mercato. Parliamo di eccellenze assolute, campioni del mondo insomma. In Puglia, e in Salento nello specifico, tutti sappiamo fare un vino. Dal punto di vista organolettico è tutto congeniale, vedi la posizione della terra così come il clima. Ecco perché gli stessi prodotti del basso Salento, da Manduria a Copertino passando per Guagnano, sono oggi veramente importanti. Da un po’ di tempo di tempo ho anche avviato la mia etichetta di olio, Xylella.
I mercati sono attenti al vostro prodotto?
Sì e lo dico con grande soddisfazione. In questi mesi siamo riusciti a coprire gli Stati Uniti, da est ad ovest, abbiamo esportato il nostro prodotto in Sudamerica, Asia, Nuova Zelanda, Australia, ovviamente coprendo tutti i paesi europei.
Lei è imprenditore di se stesso: direttore sportivo e da nove anni produttore di vino, oggi esportato in tutto il mondo. Quale periodo vive l’imprenditoria italiana?
Dipende dal settore merceologico. Per quanto concerne il commercio fine a se stesso io credo che la burocrazia italiana è sicuramente in una posizione di vertice, siamo tra i più veloci a consegnare carte e documentazioni favorendone anche la possibilità di lavoro. In tanti paesi tutti i passaggi sono ben più lenti. La crisi però esiste, per quanto nel mio settore forse non si soffra così tanto. La fotografia però del nostro mercato rimane comunque molto problematica, la gente in molti casi con pensioni e salari odierni la gente fa veramente fatica a sopravvivere.
Quali, tra le sue etichette sono le più vendute?
Certamente Buffon è il nome più caldo, una leggenda vivente e portiere più forte di tutti i tempi. Gigi è Gigi. Zamorano è un mito, in un altro modo ovviamente: è attaccante dei record in Coppa America, la più bella Inter di sempre è quella di Zamorano, Ronaldo e Moriero, così come Sneijder, lui al top della forma ha portato da solo per mano l’Olanda in finale dei mondiali nel 2010. Buffon rimane un gradino sopra gli altri, Ivan e Wes rimangono però le star assolute dei loro tempi
Cosa soffre oggi l’imprenditore e dove la politica dovrebbe intervenire per agevolare la nostra economia?
Io mi aspetto un cambiamento, noi oggi soffriamo non tanto la cattiva gestione politica degli ultimi 25 anni in Italia. Soffriamo le furbate della classe imprenditoriale nell’ultimo cinquantennio. Ci si è sempre chiesto come pagare meno tasse, come frodare lo stato ed oggi ne paghiamo le conseguenze. Giro il mondo e lo conosco davvero quasi tutto: noi troppe volte ci lamentiamo della classe politica, e in alcune circostanze è anche giusto che sia così, ma paghiamo le malefatte commesse dalle alte sfere al piccolo imprenditore. Se noi, tutti, avessimo pensato a salvaguardare il paese prima del nostro orticello forse oggi non ci troveremmo in questa situazione.
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