Di Vincenzo Arcobelli
Recentemente è stato siglato tra il Canada e la Ue il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement) un accordo economico e commerciale globale, trattato di libero scambio.
Generalmente questi tipi di accordi sono positivi per entrambe le parti firmatarie del trattato, tuttavia se si leggessero attentamente i vari punti contenuti nel trattato, ci si accorgerebbe che, ancora una volta, ci saranno alcuni settori importanti dell’economia italiana come l’agricoltura con circa 2 milioni e mezzo di lavoratori ed un fatturato di quasi 43 miliardi di euro che subirà un accordo controproducente, causato dalla perdita di migliaia di posti di lavoro e senza cautelare la salute dei cittadini.
Infatti con la sottoscrizione del Ceta si permette al Canada di vendere, ad esempio, un tipo di grano che contiene un agente chimico come il glisofato, un erbicida il cui uso è vietato in Italia in quanto sospettato di essere cancerogeno.
Ancora una volta l’ agricoltura e gli agricoltori italiani sono sotto attacco e bisogna invece salvaguardarli. Mi chiedo dov’erano i nostri rappresentanti parlamentari eletti in Nord America e quelli che siedono al Parlamento europeo e come facciano ad ignorare o accettare un trattato del genere. Non bisogna guardare soltanto i prezzi inferiori che vengono offerti in un libero mercato a volte fuori controllo, senza fare invece attenzione alla qualità ed alla salute. Tra l’ altro i formaggi ed i vini meno costosi che vengono promossi a seguito del Ceta sono settori trainanti dell’export italiano in Canada, in Nord America e nel mondo.
Ricorderete sicuramente alcuni degli accordi scellerati con l’importazione degli agrumi o dell’olio di oliva dai paesi del Nord Africa o dalla Spagna quando i nostri agricoltori soffrivano andando in fallimento o con i pomodori o le quote latte. Quando si faranno gli interessi dei nostri agricoltori, dei nostri prodotti Dop e Doc? Da anni, personalmente e con il Ctim Nord America, ci adoperiamo in collaborazione con altri enti al fine di promuovere il Made in Italy e le eccellenze dei vari settori e di combattere la contraffazione: sono infatti tanti i miliardi di danni all’immagine dei marchi originali italiani e delle varie aziende produttrici, come conseguenza all’economia nazionale.
Siamo al fianco della Coldiretti e degli agricoltori italiani, auspicando che in parlamento i rappresentanti delle varie forze politiche votino a sfavore di questo provvedimento come già dichiarato dalla leader di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni. Staremo a vedere chi voterà a favore. Proteggiamo gli interessi del nostro Paese e del nostro Popolo in Italia e nel Mondo.