Pioltello, quel rattoppo di legno sui binari dove hanno perso la vita degli innocenti racconta un pezzo di Italia.
Racconta che gli investimenti nel medio-lungo periodo sono stati disattesi. Che l’ipocrisia di chi annuncia mari e monti si scontra con la realtà di numeri drammatici. Che le chiacchiere sulla modernizzazione del Paese fanno il paio con il disagio quotidiano di pendolari e cittadini. Che la politica deve rimboccarsi davvero le maniche, se non vorrà essere schiacciata sotto il peso di deresponsabilizzazione e disaffezione della gente.
Ma quel pezzetto di legno, messo lì dove invece sarebbe dovuto esserci ben altro materiale, rappresenta la plastica raffigurazione della resa. La resa di fronte all’emergenza, che si è gestita con una improvvisazione tragica e folle.
La resa che si avventa sulle caviglie di un Paese, fino a sfiancarlo e a sopraffarlo. La resa di chi non investe un euro in prevenzione e programmazione, ma poi spende milioni per l’Air Force One di Rignano, come il segretario Pd ha fatto quando era premier. La resa di coloro che si affannano a twittare ogni cosa, persino il fisiologico sole che sorge, ma poi non studiano dossier e trend del nostro Paese. Eccolo il corto circuito.
Quel legnetto spiega tante cose che non vanno in Italia, spiega che non basta essere onesti quando serve un dentista bravo. Spiega che serve preparazione, curricula ed esperienza accanto a facce nuove e fresche.
Spiega che non si può attaccare un quadro al muro con lo sputo. Serve la regola d’arte. Che oggi non c’è.
@robertomenia