Le sfide degli italiani all’estero: ecco dove intervenire davvero

di Gerardo Petta

Ecco alcuni argomenti che vorrei sottoporre all’attenzione e che toccano le sfide degli italiani all’estero. Innanzitutto i servizi consolari. Le invocate misure di ordine finanziario a favore delle sedi consolari, pur necessarie, difficilmente riusciranno a risolvere il problema di fondo del servizio consolare, che è un problema di efficienza e di produttività.

Occorre, nel mio giudizio, responsabilizzare i diplomatici, i quali devono diventare gli attori del cambiamento. In vista di ciò, occorre cambiare anzitutto l’organizzazione del lavoro consolare ed estendere i tempi di lavoro degli sportelli, sia al mattino che al pomeriggio, tutti i giorni della settimana, senza interruzioni infrasettimanali. Queste misure vanno accompagnate dalla digitalizzazione e autonomizzazione delle singole postazioni lavorative e dall’abolizione infine della infausta prassi delle prenotazioni on line.

Aggiungo che non si tratta di un libro dei sogni, ma di un esperimento avviato con successo a Zurigo nel 2015 e durato ininterrottamente fino al marzo 2020, fino all’irruzione, cioè, del Coronavirus. Che il tema organizzativo sia di centrale importanza è possibile dedurlo anche dalle prese di posizioni del Prof. Cassese, che ha scritto in proposito articoli illuminati sul ” Corriere della Sera”, ma anche, d’altra parte, del Ministro Brunetta, che sembra dare grande importanza al tema dell’organizzazione del lavoro: un tema, questo, che sembra invece sfuggire alla comprensione anche dei Comites e del CGIE.

Tra i servizi consolari da migliorare, oltre al rinnovo dei passaporti e delle carte d’identità c’è quello dell’ufficio notarile. Bisognerebbe permettere dal punto di vista normativo, per i connazionali residenti all’estero, di poter aver la possibilità che un notaio italiano possa disporre l’atto, inviarlo all’estero, dove si dovrebbe autenticare solo la firma del documento, presso anche un notaio locale oppure il consolato.

Tra le riforme urgenti cito quella dei Comites, del CGIE e del voto all’estero: votare con le modalità attuali è uno svantaggio per il centro-destra. Occorre estendere l’esenzione IMU per tutti i cittadini italiani residenti all’estero siano essi pensionati ovvero non pensionati.

Lascia un commento