Lo sciopero del tricolore? “Siamo tutti italiani”. Apre così il nuovo numero di “Prima di tutto Italiani”, (CLICCA QUI PER SCARICARLO) il foglio del Ctim, che torna sulla polemica relativa allo sciopero del tricolore andato in scena in Alto Adige. Nel fondino di apertura il direttore osserva che “Prima di tutto siamo italiani non è un’accezione localistica o nostalgica, ma un dato di fatto, di cui andare orgogliosi. E la decisione del ministro delle riforme Maria Elena Boschi di utilizzarla per mettere fine alla bassa querelle con gli altoatesini, è una scelta saggia”.
“Capisco che in Alto Adige ci sono persone che hanno ancora ferite non rimarginate – ha detto il ministro – però penso che siamo tutti d’accordo se diciamo che siamo prima di tutto italiani”, replicando in questo modo alle polemiche intorno allo sciopero del tricolore sugli edifici pubblici della Provincia di Bolzano, così come stabilito dal governatore Arno Kompatscher.
“A quest’ultimo – osserva De Palo – sarebbe curioso chiedere come fa ad accettare soldi per la sua autonomia se, da quello Stato e da quella bandiera, non si sente rappresentato. Ma questa è un’altra storia. Di nostro aggiungiamo una considerazione di fondo, semplice ma esplicativa: per carità, non si vive ovviamente solo di simboli e celebrazioni, di colori e slogan. Ma di rispetto sì”.
Molto ricco il nuovo numero, dove spiccano il fondo di Roberto Menia sui semi della nuova destra, l’incontro di Francesca Vivarelli con Ligabue che dedica parole toccanti agli italiani all’estero, l’anniversario della nascita di Dante Alighieri vergato da Enzo Terzi, la festa del 2 giugno celebrata a Chicago, il nuovo museo dell’emigrazione di Ellis Island descritto da Enrico Filotico e la prima puntata di uno speciale dedicato alla Grande Guerra.