E’curiosa questa deregolamentazione eurodiretta a tutto danno di chi fa qualità alimentare come l’Italia. Non abbiamo nulla contro le alghe e gli insetti di cui tra l’altro alcune pubblicazioni scientifiche parlano anche bene (è il caso dell’alga spirulina), il problema semmai è un altro.
Il “novel food” cozza con le regole italiane che hanno contribuito a creare un sistema paese leader al mondo nell’enogastronomia? Questa voglia di Bruxelles di premere il bottone sulla nuova composizione dei piatti dei cittadini europei, comporterà più benefici o danni?
Il sì dell’agenzia della sicurezza alimentare potrebbe avere come prima conseguenza il nulla osta anche ad alimenti prodotti in laboratorio e ai cosiddetti nanomateriali. Di contro, è stata cassata la proposta di direttiva che avrebbe concesso a ciascuno degli Stati membri il diritto di vietare l’uso di alimenti e mangimi Ogm già avallati da una decisione comunitaria. Nell’attesa di capire se questa Ue è una famiglia democratica e solidale o un bunker dove comanda uno solo (che non sa neanche mangiare) noi siamo dalla parte della qualità italiana di prosciutti e formaggi, di legumi e pesce, di arance e olio, senza se e senza ma. L’auspicio è che anche il governo faccia un passo.
Alghe e insetti se li mangiassero altrove: io preferisco le orecchiette alle cime di rape. Punto.
(fdp)