di Francesco Braga *
No, non sono tre bonsai, sono tre piantine di cannabis. Mattia Santori eletto PD al consiglio comunale di Bologna la grassa, le coltiva in casa e si ritiene un virtuoso perché in questo modo non finanzia lo spacciatore all’angolo.
La storia
Mattia si dice orgoglioso del suo raccolto, ad oggi 60 grammi, e del suo consumo parco, uno spinello ogni tre giorni. Lo definisce comportamento virtuoso.
Viene da chiedersi: ma costui ci è o ci fa? Il consumo di cannabis causa assuefazione; danneggia il cervello dei giovani che ne fanno uso, tanto piu’ giovani I consumatori, tanto maggiore il danno cerebrale; rende inabile, temporaneamente, alla guida di mezzi. La legalizzazione del commercio di cannabis non mina il mercato nero, ma ne aumenta il consumo complessivo, come dimostra l’esperienza del Canada.
Tra parentesi, il giovane Mattia che sembra cerchi di riciclarsi da ex sardina a don Chisciotte della cannabis (forse ispirato dalla canzone del compagno Guccini) è al corrente del progresso della genetica vegetale nel selezionare linee di cannabis con particolari profili di cannabinoidi di aumentata “potenza” ma dai danni cerebrali “più contenuti”, o si affida a un semino generico, a un semino qualsiasi, dunque tanto più rischioso? L’ignoranza non e’ una scusante, ma contento lui contenti quasi tutti. In fondo il cervello a rischio è il suo.
Una costatazione agronomico-energetica: ma il giovane Mattia reputa virtuoso il consumo di risorse (acqua, elettricità, etc.) per coltivare le sue tre piantine nella serra di casa? Ha verificato l’aumento del costo della energia elettrica, o pensa di poter chiedere tra poco un sussidio, pardon un “bonus cannabis”, dato che la corrente elettrica è aumentata così tanto?
Oppure, sempre sulla base della esperienza del Canada (dati ufficiali per il 2021) dove la età media di inizio consumo è 20,4 anni con una spesa media annua di 828 dollari Canadesi, circa 640 Euro, il giovane Sartori pensa richiedere l’aggiunta della cannabis legale al paniere di acquisti approvati per il bonus giovani inteso per spese culturali, 500 Euro/anno, che il governo Draghi ha svincolato dall’ISEE e reso strutturale (cioè automatico in futuro)? In fondo, forse pensano i paladini della cannabis, perché’ leggere libri, oggi, molto meglio lo sballo da cannabis.
L’esperienza del Canada dimostra che il 50% di giovani 20-24 anni ha consumato cannabis negli ultimi 12 mesi (33% lo ha fatto negli ultimi 30 giorni); circa un quarto dei canadesi che dichiarano di avere consumato cannabis nell’ultimo anno ne fa consumo giornaliero o quasi. Circa la metà (53%) dei consumatori acquista cannabis nel mercato legale; Nove canadesi su dieci sanno che il consumo di cannabis dia assuefazione; l’83% sa che rende inabili alla guida eppure nel 2021 il 18% dei 20-24enni che consuma cannabis dichiara di aver guidato mentre intossicato, un dato preoccupante anche se in forte calo rispetto al 28% del 2018; il fumo è il modo di consumo più frequente; grande sviluppo ha recentemente avuto il consumo di “edibles” (caramelle, gommoni, cioccolato – con contenuto massimo in cannabinoidi stabilito per legge). Il 50% dei fumatori (55% dei “vapers”; 40% dei consumatori di “edibles”) considera questo un comportamento a rischio. Insomma: consumo di cannabis un comportamento virtuoso? Difficile crederlo.
Conclusione
Ai vari Mattia Santori, paladini dello “spinello (pseudo) virtuoso”, ed al PD che ha fatto sua questa battaglia di modernità (puro sarcasmo il mio), viene proprio da chiedere se non hanno nulla di meglio da offrire alle nuove generazioni. Certo che, dato lo sfascio generale causato dalle infelici scelte politiche dei sinistri, è forse possibile che costoro ritengano lo “spinello virtuoso” come il minore dei mali, anzi come una necessità per cercare di nascondere, per un poco almeno, lo scempio agli occhi dei giovani. Strategia questa tutt’altro che virtuosa. Appunto.
* Presidente di Canada 1, il circolo Canadese di FdI.
(Foto: Flickr)