di Costantino Pistilli
L’Italia parteciperà ai Mondiali in Qatar. Ma in campo non scenderanno i classici undici calciatori bensì 560 militari. Più che in campo a bordo campo, infatti lo scorso 27 luglio le Commissioni esteri e difesa della Camera hanno approvato la risoluzione conclusiva del dibattito relativo alla deliberazione del Consiglio dei Ministri, del 15 giugno 2022 in ordine alla partecipazione dell’Italia a tre nuove missioni internazionali, una delle quali sarà la missione bilaterale di supporto alle Forze Armate del Qatar in occasione dei “Mondiali di calcio 2022”.
L’Italia parteciperà alla missione con 560 unità di personale militare, 46 mezzi terrestri, 1 mezzo navale, 2 mezzi aerei. Il fabbisogno finanziario della missione è pari a 10.811.025 euro (di cui 3.500.000 per obbligazioni esigibili nell’anno 2023). Sul sito della Camera dei Deputati leggiamo che “la missione bilaterale ha lo scopo di fornire supporto alle Forze armate qatarine per l’implementazione del sistema di difesa e sicurezza in occasione dei Mondiali di calcio 2022, che si svolgeranno in Qatar nel periodo compreso tra il 21 novembre ed il 18 dicembre 2022. Essi costituiscono un evento di rilevanza globale per copertura mediatica, valore economico e potenziali flussi di persone.
Per il Qatar, l’organizzazione e la riuscita dell’evento assumono dunque straordinaria importanza, anche in virtù del complesso ambiente geopolitico in cui il Paese è inserito. In tale contesto, l’evento potrebbe potenzialmente essere oggetto di attività ostili di natura militare o terroristica condotte da stati terzi, attori non statuali, organizzazioni terroristiche transnazionali o singoli individui. I vertici qatarini hanno, pertanto, espresso l’auspicio che l’Italia – insieme a un gruppo ristretto di altri Paesi, segnatamente Francia, Regno Unito, USA e Turchia – possa contribuire a garantirne la protezione”.
Mentre in Italia si discute su chi ha o non ha il pedigree Occidentale, su chi sta con Putin o meno, non ci si tura il naso quando si parla di Qatar: “un Paese colpevole di sfruttare fino allo stremo centinaia di migliaia di lavoratori migranti dal 2010, quando gli venne assegnata la Coppa del mondo del 2022…
La Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) avrebbe dovuto mettere a disposizione almeno 440 milioni di dollari per risarcire centinaia di migliaia di lavoratori migranti vittime di sfruttamento”, ha commentato la notizia sull’invio dei militari italiani Amnesty International, l’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani alla quale si dà adito discrezionalmente.
Nel 2021 di 6.500 lavoratori migranti provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka sono morti in Qatar da quando il paese mediorientale ha ottenuto il diritto di ospitare la Coppa del Mondo di calcio 10 anni fa: una media di 12 lavoratori migranti provenienti da queste cinque nazioni dell‘Asia meridionale sono morte ogni settimana dal dicembre 2010. Nel 2021, secondo il Guardian, i dati provenienti da India, Bangladesh, Nepal e Sri Lanka hanno rivelato che ci sono stati 5.927 morti di lavoratori migranti nel periodo 2011-2020. Poveri disgraziati che hanno lavorato e lavorano in condizioni pessime, sotto il sole estenuante, miseramente sottopagati, anzi che in alcuni hanno anche dovuto pagare per iniziare a lavorare nell’Emirato accusato molte volte di essere sponsor dell’Islam radicale.
Non dimentichiamo quanto è scritto ne Qatar Papers Comment l’èmirat finance l’Islam de France e d’Europe (Lafon, 2019), il libro di Christian Chesnot e Georges, due giornalisti francesi che hanno fatto luce sul sistema di finanziamenti milionari della Qatar Charity (organizzazione qatarina non governativa e di beneficenza) a moschee, associazioni e militanti dei Fratelli Musulmani in tutto il continente europeo, allo scopo di trasformare i fedeli di religione islamica in militanti fondamentalisti. Quali valori andranno a difendere i nostri militari in Qatar?